“Cosa fai?”
“Mi sono chiuso fuori”.
“E perché?”
“Così sto dentro”.
In questo breve scambio di battute tra Angela e Artemio nel film “Il ragazzo di campagna” sta racchiusa tutta la comicità surreale di Renato Pozzetto. A cui si aggiunge il suo sguardo trasognato e la grazia poetica con cui porge le parole. Da attore, da cabarettista, da cantante. Da solo o in coppia con Cochi Ponzoni.
E adesso, che di anni ne ha appena compiuti ottanta, “il ragazzo di campagna” è ancora uguale a se stesso, seppur la chioma sia argentata e qualche ruga solchi il volto. La surrealtà di cui è sublime interprete continua ad essere cadenzata da gestualità delicata e parole lievi. Facendo ancora credere al suo pubblico che
“E, la vita la vita
e la vita l’è bella, l’è bella
basta avere l’ombrella, l’ombrella
ti ripara la testa,
sembra un giorno di festa“.
Auguri Renato!
Mi unisco ai tuoi auguri,cara Es,
per questo eterno ragazzi che tanto mi.ricorda, con le sue peripezie cittadine compiute da ragazzo di campagna,le avventure di.Marcovaldo..