E così, anche se ridotta, mascherata e distanziata, nonostante tutto, è partita la Maturità 2020, quella dell’epoca Covid19.
Nessuno scritto, solo orale. Anzi maxi orale, visto che è strutturato in cinque parti in cui l’oralità vince sul segno grafico. La parola raccontata regna quindi sovrana su aule in cui i metri sono giustamente tutto, insieme a mascherine, gel disinfettante e autocertificazioni. A risuonare nelle scuole, come sempre, ansia, narrazione e orgoglio. Ma senza strette di mano, baci e abbracci. Solo il senso della fine in una tasca e il sentore di un nuovo inizio nell’altra.
Ps: Buona vita alle mie ragazze e ai miei ragazzi in uscita dalla loro classe.