A volte la felicità, oltre ad essere una piccola cosa, è rivedersi felici.
Magari in una foto, in cui si era bambini, e spensieratamente leggeri e felici. Senza averne consapevolezza. Che c’è mentre si riguarda quella foto nel presente. E per brevi istanti, pur non ricordando, attraverso insondabili vasi comunicanti si è nuovamente felici. Dell’esserlo stati. Grati a chi tanto ci ha permesso.
A me succede con una foto di montagna in cui, due anni e tanti punti di domanda, sono in braccio a mio papà e sono felice. Chissà cosa scatenò quel mio sorriso pieno. Comunque, a rivedere quel mio stato, in modo misterioso io sorrido nuovamente. Grata al mio papà di aver reso eterno un momento di grazia.
Frammento affettuoso a cui sometimes ritorno. Per ricordarmi quale mondo mi girava intorno…
A papà Sergio e a quel tempo azzurro
Molto commovente questo post. Da quando è mancato mio papà non faccio altro che ricordare i tempi della mia infanzia quando la sua presenza, in ogni gesto quotidiano, rappresentava l’orma che cercavo sempre di seguire. Da lui ho appreso l’arte culinaria e da lui ho purtroppo imparato a essere a volte irascibile, a volte troppo istintiva e meno riflessiva. Ho in mente una fotografia scattata al mare – potevo avere due anni, forse meno – in cui sorridevo felice a cavalcioni sulle sue spalle. Non l’ho ancora trovata e nemmeno mia mamma sa dove possa essere finita.
Lui rappresentava la mia roccia e ora spesso mi manca quel porto sicuro in cui attraccare quando la mia vita si fa burrasca.
Buona giornata, cara Ester. Un abbraccio forte.
Grazie Marisa, la condivisione è un valore prezioso tra gli umani… Ps: l’aspetto incredibile è che l’oggetto foto non ci è più necessario, perché quel momento e la sua felicità sono ormai tatuati in noi. Un abbraccio, Ester.
Cara Es,
bellissimi ricordi,che alimentano la nostra vita, fungendo da sostrato al nostro modo di essere e di reagire alle situazioni.
Proprio ieri ripensavo a tuo papà: in questi giorni particolarmente leggeri del Carnevale ,cone ci siamo dette più volte, non è casuale che una persona piena di vitalità e di amore per la vita , abbia reso unico il periodo festoso.Un binomio indissolubile( tre giorni dopo la mia cara zia..)
Per quanto riguarda i ricordi anch’io mi ritrovo spesso tuffata nel”tempo azzurro” con una nostalgia indefinibile,ma contenta che quel tempi è stato e che mi ha segnata.