Preoccupante e avvilente iniziare il nuovo anno con cronache di guerra.
Il Presidente americano Donald Trump il 3 gennaio ordina un attacco mirato tramite un drone sull’aeroporto di Baghdad per uccidere il generale iraniano Qassem Soleimani, capo dal 1998 della “Brigata Santa”, l’unità delle Guardie della Rivoluzione responsabile per la diffusione dell’ideologia khomeinista fuori dalla Repubblica Islamica. Un atto di guerra unilaterale.
A sua volta l’Iran stamane passa alla controffensiva con l’operazione “Soleimani Martire”, lanciando una pioggia di missili contro due basi Usa in Iraq. Secondo fonti irachene il bilancio è di almeno 80 vittime.
Un’escalation che suscita ansia nelle cancellerie di mezzo mondo. Ma che non prende la strada di una comune risoluzione. O almeno di una presa di posizione.
L’Europa sembra scegliere, obtorto collo, il silenzio. Suscitando inquietudine e dando la misura di quanto sia in declino il suo potere decisionale.
Cara Es,
molto triste iniziare così!
ci sono 0tutte le premesse per aspettarci un’estensione del conflitto.
Quando poi c’è di mezzo un.martire di quell’ideologia c’è da temere il peggio.
Spero che la carente volontà di prendere posizione da parte dell’Europa non diventi silenzio-assenso!
Incredibili e ridicole allo stesso tempo sono le parole forti utilizzate da Trump e Khamenei che però comunque a mio parere fanno tanto bluff
L’Europa è a livello di importanza ai minimi storici e sinceramente non comprendo come possano non curarsi di una situazione del genere…
Il futuro sembra tutt’altro che moderno e nuovo.
D’altronde la storia si ripete, sempre!
sembra di tornare indietro nel tempo…
Caro Tommaso, hai fatto un’analisi lucida e puntuale. Penso al “mio” Montale e alla “sua” Storia: “La Storia non è magistra di nulla che ci riguardi”. Purtroppo.
A presto, Es.