“Ringraziamento” è parola sempre meno agita. Al di là della “festa del tacchino”, più che nobile nelle sue intenzioni originarie, importata da oltreoceano.
Nel nostro tempo è ben più frequentata la parola “lamentazione”, e a tal punto che Geremia rischia di passare per un signore quasi afasico.
E così il “ringraziamento” è riposto in naftalina. Scordandolo persino nei cambi di stagione.
Ps: grazie a chi si sofferma tra le parole di questo “treno”…
Parole che ci nutrono ,cara Es,e ci solleticano…
Già, il ringraziamento…,contiene troppa grazia per i nostri tempi queruli!