Ieri al Senato, oltre ad assistere alla fine annunciata e poi procrastinata del governo gialloverde attraverso comunicazioni esplicite dei leader politici, abbiamo ripreso confidenza con il linguaggio non verbale, il non detto, la gestualità che tutto dice pur non dicendo.
E nell’esplicito subliminale si andava a sottolineare l’infinita linea d’ombra che distingue gli uomini nella loro essenza, molto prima che nel loro agire da governanti.