Non so voi, ma io mi sono stancata di sentir dire che la Libia è porto sicuro.
Pazienza le chiacchiere da bar, tram, piazza et affini. Proclamato però a gran voce da figure istituzionali no, non ci sto.
Che la “faccenda” migranti sia tutt’altro che facilmente risolvibile, evitando banali buonismi e assurdi cattivismi, è un fatto lapalissiano. Altro però sono le fake news, costruite ad arte per “scaldare” le masse, negando fatti oggettivi e incontrovertibili. A detta delle stesse organizzazioni internazionali, quali ONU e Unhcr. O non valgono neppure più quelle perché non votate dal popolo?
I campi profughi libici tutto sono fuorché un luogo sicuro. Chiedersi perché molte delle donne in arrivo siano incinte è una domanda logica da porsi, che porta come conseguenza diretta agli stupri perpetrati di consuetudine sul genere femminile, e non solo, nei campi di detenzione della Libia. Definito però “porto sicuro”.
Forse è ora che la coscienza civile si ribelli, dicendo basta almeno alle fake news. Cominciamo da lì. Un’informazione oggettiva e seria, che su alcuni paletti non transiga. Se un luogo è oggettivamente nero non si può ammettere che venga raccontato come bianco.
Tutto il resto, decisioni e spartizioni, è successivo.
Sarebbe assai più facile “risolvere” i contrasti presentandosi agli incontri dei Ministri europei degli interni… il Nostro non si è mai visto (del resto neppure da deputato Bruxelles ha avuto l’onore della “su querida presencia”…).
Ma, del resto, è molto più facile “tuonare” da lontano che “indirizzare” da presenti…. è più “sicuro”, altrimenti detto.
Caro Mario, certe dirette Facebook dagli “Interni” non le poteva immaginare neppure il preveggente e geniale Orwell. E “The Truman Show” continua…
A presto, Es.
Cara Es,
pure io mi sono stufata delle fake news,s oprattutto quando riguardano tristi vicende come questa di cui tratti !
Ma perché ai sono create queste fake news?
Perché esistono molti pesci che abboccano!!
Segno di degrado globale ,quello creato dai social,indice di povertà culturale.
Mi auguro che chi.vive fuori rete sia misurabile diversamente!