Ci siamo.
Dopo mesi di campagna elettorale, tra schermaglie, promesse, rivalità, probabilmente tutte finte, è l’ora del voto. Questo vero. Ed europeo. Anche se.
Anche se “parole, opere, omissioni” del tempo elettorale sono apparse più nazionali che continentali. Con la parola “italiani” talmente ripetuta in ogni dove da diventare, purtroppo, vuota e ricordandoci, purtroppo, tempi che pensavamo archiviati e che scopriamo invece poco metabolizzati.
E con figurine minime a muoversi nell’agone politico. Tutte indaffarate a non perdere il proprio posto al sole. Soap opera italica con ruoli fissi. Seppur intercambiabili.
Vale a dire che questa Europa continua a rimanere sulla carta.
Siamo troppo provinciali, fin che non alziamo lo sguardo oltre il nostro piccolo orizzonte avremo sempre solo.”figurine “litigiose,di calibro molto inferiore alle figurine dei calciatori che andavano a ruba quando ero piccola!
Comunque ogni volta si va alle urne sperando che le cose cambino , è diventata una speranza senza speranza ,ahimè !
Ma…speriamo !!