“Aldo Moro. Memoria, politica, democrazia” è il titolo della mostra fotografica aperta fino al 31 maggio all’Università degli Studi di Roma, a quarantuno anni dal ritrovamento del corpo dell’onorevole Moro in via Caetani, assassinato dalle Brigate Rosse dopo 55 giorni di prigionia.
Le immagini del fotoreporter Carlo Riccardi sono il tentativo di raccontare la vita politica del Presidente della Democrazia Cristiana, oltre il dramma che ne ha segnato la vita, insieme a quella dell’Italia.
Il giornalista Giovanni Currado, che ha curato il progetto iconografico, ha infatti ricordato che “nel 1978 sono bastate due Polaroid a cancellare la vita di un personaggio non di secondo piano, come Aldo Moro, il quale, con l’aiuto dei media, ha subìto così un secondo omicidio. Poter visionare centinaia di fotografie che ritraggono Moro nel corso del suo impegno politico ha fatto crescere la consapevolezza che la riscoperta di Aldo Moro, ovvero la riscoperta della sua vitalità, attraverso le immagini che lo vedono combattivo e sorridente, concentrato o impacciato, possa servire per ricordare l’uomo e non la vittima, per ricordare quello che era riuscito ad ottenere, mostrando alle future classi dirigenti che la soluzione a molti dei problemi passa dal semplice confronto e dal dialogo con l’avversario politico.”
Che lontananza oggi da tali intenti. E talenti.
Quarantuno anni…..
eppure le immagini impresse nella nostra mente sono vividissime , da trasferire nelle giovani menti, così digiune di storia,della nostra storia….
Qui ogni riflessione sarebbe pleonastica … E’ divenuto un interrogativo “necessitato”: dove eri/che cosa stavi facendo quando Moro é stato rapito/il Suo cadavere é stato ritrovato? (idem dicasi per gli attentati dell’11 settembre …).
Noi, Ester, ce lo ricordiamo (avendo, in un certo qual senso, “convissuto” quei giorni drammatici di cui al 1978) … ma queste fotografie, così “imperfette” e così “vive”, ci aiutano a non dimenticare – e il “”fisico” ed il “metafisico” di cui a quella figura là colta nella Sua umana “complessità fragile”.
Sottoscrivo: “che lontananza oggi da tali intenti. E che talenti”.
CarI Es e Mario,all’interrogativo necessitano rispondo:”Ero in classe ,al liceo ,quando.il volto dell’insegnante di filosofia si fece ombroso davanti alla circolare , ancora di carta portata a mano dal bidello, con un filo di voce disse :”Le lezioni sono sospese.Aldo Moro é stato rapito”
Rivivo come allora quel momento.
Dopo un.lungo percorso che ci ha cambiato la vita ,è non in meglio.
Mancano i grandi ,gli onesti,i leali,che rispettano gli avversari.