“Il Carnevale, in opposizione alla festa ufficiale, era l’abolizione provvisoria di tutti i rapporti gerarchici, dei privilegi, delle regole e dei tabù.” – Michail Bachtin, da “L’opera di Rabelais e la cultura popolare”
Tale abolizione oggi sembra essere definitiva. Con il Carnevale a dominare ogni giorno. No regole, no tabù. Poche gerarchie, in virtù dell’uno vale uno. E i privilegi invece mantenuti, in ricordo di antichi istituti.
Es ma tu cosa ne pensi delle “non regole, no tabù”? Ha un’accezione negativa o positiva? Dicci, che noi lettori di Espress451 siamo curiosi. O di sicuro io.
Caro Nome, il Carnevale non rispetta alcuna regola né tabù ma funziona nel suo potere liberatorio proprio perché limitato nel tempo. Nella quotidianità, purtroppo, ogni regola è sovvertita (persino i passeggini, vietati sulle scale mobili perché pericolosi, sobbalzano con divertimento genitoriale) per non parlare dei tabù (un mio studente adolescente poco tempo fa non comprendeva, alla spiegazione del complesso di Edipo, il problema a “stare” con la propria madre). Ma in un tempo tanto liquido e capovolto, la coincidenza degli opposti è ormai possibile. Montale docet.
A presto, Es.
Cara Es,i tuoi esempi reali ed inquietanti fanno riflettere. Sarebbe bene essere seri durante il Carnevale…. visto che si “carnevaleggia”tutto l’anno.
La politica poi non parliamone:un enorme carro allegorico.
E comunque, proprio a causa di quel che scrivi, l’atmosfera è scarsa.
Tengono le sfilate nei paesi.
E rimangono le bugie..scrocchianti e sfiziose…
Oggi l’ultima concessa.
Ma domani ne avremo comunque altre.
Non disperiamo…..