Tutti noi, vedendo lo spezzone del Ponte Morandi, quasi una linguaccia, sulle case ci siamo chiesti: “Possibile costruire lì, sotto un ponte, delle abitazioni?”. In realtà queste erano preesistenti al ponte, i cui costruttori non si sono posti limite al futuribile senza senso. Per cui alcuni tetti delle case sono stati intagliati per far posto ai sostegni del viadotto.
Ma c’è di più in tale orrore senza scrupolo. Quelle case furono costruite sul letto del fiume. Come da manuale costruttivo mai scritto. Del resto sono “solo” case popolari, quindi economiche, quindi senza possibilità di lucro. Quindi a chi tocca, tocca. In necessità.
E come in una gigantesca sciarada ci si sente sperduti salmoni con un senso improvvisamente perso delle origini.
Cara Es,
le tue condivisibilissime riflessioni sottolineano la follia e il fanatismo di chi ha costruito senza considerare l’insieme, concentrandosi esclusivamente sulll’oggetto in sé,da ottenere peraltro con risparmio sui materiali.
Immagini della follia e soprattutto del limite di mente e di cuore
Insieme al ponte è crollata l’Italia intera.