Approfittando del mare ancora aperto, sono scesa sul suo fondo per spiare dall’acqua il movimento nascosto delle mormore.
Stanno sul fondo sabbioso e con esso si confondono. Al punto che le scorgi quasi per caso. In assalti rapidi e improvvisi di liquido cammino.
Perché le mormore sono così. Un lieve “mormorare” al loro passaggio. E le hai già perse di vista.
Cara Es,
la tua perlustrazione subacquea si trasforma in poesia marina.