Il 16 giugno 1988, a soli 32 anni, se ne andava Andrea Pazienza, fumettista e molto altro.
“Andrea Pazienza, trent’anni senza”. Come il titolo della mostra di Roma dedicata al Paz e ai suoi personaggi, tra cui il celebre Zanardi.
Geniale, prolifico, poliedrico Andrea Pazienza. E visionario. Anche nel descrivere il proprio segno di matita: “A seconda dell’esigenza del racconto, se si ha un racconto comico, un racconto drammatico, o anche una storia angosciosa, per ognuna delle mie storie utilizzo un segno diverso, contenuto in qualcosa di molto simile a una stanza, nella quale entro e nella quale già trovo gli ingredienti che mi servono per scrivere una storia tipo.”
Chissà cosa ci avrebbe regalato la matita del Paz di questi tempi. Tanto ricolmi di scempi.
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