Tanto amiamo allegramente il sabato perché promessa gioiosa della domenica col suo dono temporale di svago e riposo, quanto sopportiamo invece malinconicamente il lunedì per quel suo carico prospettico di nuove incombenze e impegni lavorativi.
Pensate ora a cosa può diventare un lunedì d’inverno a metà gennaio, solitamente freddo e grigio, in cui le feste natalizie sono ormai un ricordo, con l’addobbo già riposto e il conto poco a posto. Insieme al calo motivazionale e alla necessità di reagire. Shakerate tutti questi ingredienti depressivi e avrete il vostro “Blue Monday”.
Che in realtà è nostro, perché destinato a tutti noi. E quest’anno cade il 15 gennaio. Così almeno secondo lo psicologo Cliff Arnall dell’Università di Cardiff che nei primi anni Duemila, attraverso una complicata equazione, decretò il terzo lunedì di gennaio quale giorno più “nero” dell’anno. O meglio “blue”, il colore associato alla tristezza.
In realtà la giornata è stata individuata non tanto per motivi di umano umore ma quale aziendale indicatore. Infatti si è visto che proprio intorno alla seconda parte di gennaio si impennano ricerche e prenotazioni di viaggi futuri.
Un sogno a portata di mano. Nel blu dipinto di blu.
Mah, io come periodo patisco molto di più settembre… però prendo atto😉😉
Come te anch’io sento difficile settembre. Sarà che “l’estate sta finendo” con gli ombrelloni che si van chiudendo…
A presto, Es.
Interessante il commento e l’analisi di Arnall!
Ti dirò ,cara Es,che io mi crogiolo volentieri in questi momenti “blue”anche perché è il mio favourite color , e dopo la festa è bene un pò di quiete…
L’aspetto più triste è l’addobbo riposto! ovvero l’atmosfera scintillante del Natale sorpassata dall’ordinarieta’.
Tutti i lunedì sono “blue”!
Happy Blue Monday to you!