Mai tante renne come quest’anno.
Con occhi dolci e pelo lucido osservano curiose il viandante da ogni dove: vetrine, pubblicità, addobbi, auguri.
A chi le guarda con più attenzione risulta però evidente la loro languida stanchezza. Imputabile in parte al surplus di lavoro stagionale, visto che il loro datore/babbo di lavoro elimina in tale periodo i turni di riposo. Ma per una restante quota, quella che celano quasi sempre bene è la nostalgia di casa, dei luoghi noti, dei profumi amati.
E per associazione, non tanto libera ma subito immediata, vedi gli sfruttati del lavoro, pause poche-carichi tanti, e gli immigrati, più o meno volontari. Così ricordi, sempre per associazione, i cosiddetti “uomini di buona volontà”. Sempre più rari, quanto la “pace in terra”.
Che bella ma triste associazione che hai creato, cara Es
Anch’io tengo su un mobile una renna in legno il cui sguardo mi conduce nei luoghi nordici , tra i mercatini di natale, la neve ,le slitte , il calore dei focolari e gli arredi tipici.
Sto sognando..