Chi aveva allora, il 31 agosto 1997, più di quindici anni anni ricorda lo choc della notizia, tra incredulità e sconforto. La principessa del Galles, Lady Diana Spencer, era rimasta vittima a Parigi di un incidente automobilistico.
Scene collettive di cordoglio, il mondo intero a piangerla, la monarchia inglese “costretta” ad omaggiare la sua componente più ribelle. La Principessa del popolo, Regina di cuori, Rosa d’Inghilterra, A candle in the wind.
Sorriso timido, a volte malinconico, spesso radioso. Empatica, iconica, anticonformista, ma anche fragile, insicura, istintiva, Lady Diana ha reinventato la monarchia, rendendo obsoleto il freddo protocollo. L’incapacità a sottostare tacitamente alle regole di palazzo, la dedizione alle cause umanitarie, gli slanci affettuosi verso i figli, l’hanno posta a contatto di cuore col popolo. E proprio William ed Harry sono oggi la migliore testimonianza della sua essenza.
Come cantava Elton John, “Una candela nel vento, / che non si è mai spenta nel tramonto”.
E si lega a un mio ricordo. Già allora amavo comprare il “giornale del giorno dopo” quello che si può trovare solo dagli strilloni in alcuni punti della città. Quello appena uscito dalla tipografia con cui ci si sporca un po’ le mani, che profuma o puzza di petrolio e di inchiostro. Quella sera o mattina verso mezzanotte e mezza, l’una comprai La Stampa in piazza Rebaudengo. Ma non era ancora successo. Solo nel giornale del giorno dopo, quello vero, comprato in edicola la mattina alle 9 si parlava di Diana. Nella mia copia non c’era scritto nulla di Lady D. E lo stupore fu grande nel vedere due copie della Stampa con la stessa data ma completamente diverse. Compresi allora perfettamente cos’è la ribattuta e perché è così importante.
Caro/a SD ,
quanto scrivi é l’esempio della nostra fragilità, di quanto in un attimo la nostra vita possa cambiare .Tutto ciò è destabilizzante.
Si, sono belli i suoi bambini. Entrambi le assomigliano un po’ e poi fanno sempre venire in mente che la sofferenza non fa distinzione tra le classi sociali.
Cara Es,
le parole con cui ricordi la scomparsa e il carattere della Principessa tanto amata dal popolo s tanto avversata dalla corte sono davvero toccanti, hanno il potere di fare rivivere quel momento a vent’anni di distanza dall'”incidente”.Ricordo più vivido che mai.
Tanto chiacchierata la vita sentimentale della Lady ma tanto comprensibile -se vera- come ricerca di libertà , quella che unisce tutte le donne.E lei secondo me è ora simbolo di libertà dagli insensati e improduttivi formalismi( come quelli che ci stanno attendendo…)
Saluti.