“Il cliente” di Asghar Farhadi, Premio Oscar come miglior film straniero 2017, é il racconto di in avvicinamento progressivo verso le proprie linee d’ombra, rompendo gli equilibri relazionali. Elevando al quadrato la riflessione. Perché i protagonisti, giovane coppia borghese di attori, portano in scena “Morte di un commesso viaggiatore”.
Le crepe iniziali nei muri della loro casa di Teheran non sono che il metaforico segno di frattura del loro mondo interno. L’instabilità e la paura diventano così la cifra filmica dominante. Insieme alla discesa verso le proprie parti oscure quando qualcosa di violento irrompe nel fluire quotidiano.
Perdono e vendetta, indulgenza e brutalità, suspense e scelta costringono lo spettatore ad indagare sui confini variabili delle azioni umane. Che Shahab Hosseini, nel suo ruolo di marito protettivo, rende magistralmente credibili.