Continuo a pensare che la canzone vincitrice del Festival di Sanremo racconti, per via melodica, il sentire del Paese. E in parte la sua direzione.
In “Occidentali’s Karma” del vincitore Francesco Gabbani si respira il clima che è: “L’intelligenza è demodé / Risposte facili / Dilemmi inutili“. Con una visione allegra e leggera, seppure molto acuta, e due citazioni colte, “Il gorilla” di De André e il saggio dell’etologo Desmond Morris: “Lezioni di Nirvana / C’è il Buddha in fila indiana / Per tutti un’ora d’aria, di gloria / La folla grida un mantra / L’evoluzione inciampa / La scimmia nuda balla / Occidentali’s Karma“.
Altri versi però raccontano, anch’essi, il nostro dipanarci. Storie di violenza domestica in “Vietato morire” di Ermal Meta, terzo classificato e Premio Mia Martini: “E la paura frantumava i pensieri / Che alle ossa ci pensavano gli altri“. Comunque con un messaggio d’orizzonte positivo: “La vita che avrai / non sarà mai distante dall’amore che dai“.
E ancora, quello che siamo e spesso dimentichiamo con “Che sia benedetta”, Premio Lucio Dalla, cantata da Fiorella Mannoia, seconda classificata: “Siamo eterno siamo passi siamo storie / Siamo figli della nostra verità. […] In questo traffico di sguardi senza meta / In quei sorrisi spenti per la strada.”
E che dire poi del tempo, categoria che ci dichiara esseri viventi? La canzone di Marco Masini lo rivela fin dal titolo “Spostato di un secondo”, con pensieri di scoperta e cambiamento, anche se per un solo momento: “Ho scoperto che l’amore è un’arte da capire / e l’ho scoperto così semplicemente amando / Che tutto cambia mentre lo stai vivendo e che alcune cose si allineano a stento. […] E adesso vorrei sapere / come sarebbe il mondo / se tutto quanto fosse / spostato di un secondo.”
Sono solo canzonette? Forse. Ma anche questi versi dicono in cosa siamo immersi.
Cara Es,
mi è piaciuto San Remo .
Partito un pò sotto tono(come sempre d’altronde ) è andato in crescendo ,ed è entrato nel nostro “Karma” , forso proprio perchè i messaggi forti e veri non sempre entrano subito , al primo impatto “dentro”, bisogna digerirli gradualmene, ma poi restano, a disegnare anche solo con canzonette la realtà attuale. Fenomeno di costume e di “cultura ” questa kermesse, quella che scende tra la gente a raccontarle chi siamo nel bene e nel male.
E il “panta rei ” , squisita citazione eraclitea ma ormai abbastanza massificata ci fa capire molto , che tutto scorre in fretta, in modo incalzante e che, quindi, vale la pena di fermarci e di rivedere i nostri criteri di pensiero e di vita , per non regredire come sta in effetti avvenendo. Riprendiamoci la vita!! e ridiamole quel valore sacro che è , pare suggerirci la Mannoia, in una scena in cui i diritti umani sono violentati ogni giorno.
Ho apprezzato moltissimo gli ospiti “nostrani” che hanno rappresentato chi mette a rischio la propria vita nelle condizioni più estreme.
Un vero equilibrato genino nostrano San Remo!!
E anche la ” Maraia” ha tenuto il suo compito posto .
Ciao, bellissimo post !!
Già….qualunque forma d’arte è figlia del suo tempo!
E Gabbani ce lo dice chiaramente 😉
E quanto lo dice bene… Namastè!
Es.
Gabbani a mio avviso è un genio! E’ un artista completo e versatile… Se la merita questa vittoria.
Ps: ho scritto un articolo a proposito di Francesco Gabbani, se ti va di darci un’occhiata mi farebbe piacere =)
“Namasté, Alé!”… 😉
A presto, Es.