All’apparire dei primi risultati referendari, con un No che si stagliava più marcato rispetto alla vigilia, hanno cominciato ad evidenziarsi due parole, peraltro alquanto scontate visti i numeri: Dimissioni ed Elezioni.
Ma è una parola-sottotitolo quella che racconta il day after, Salita. Verso il Colle dal Presidente Mattarella, per parlare, dimettersi, consultarsi. E anche verso scale metaforiche, come quelle di cui diceva il Fiorentino maggiore, ricordandoci quanto sa di sale salire l’altrui scale. Con gradini che simboleggiano l’andamento della vita stessa, anche quella politica. E fin qui nulla di nuovo sotto il sole.
Il colpo di scena, formale e sostanziale, si ha verso il tramonto del giorno dopo il voto. E si ha con una parola davvero inaspettata: Congelato. Come il meteo, come il pesce. Ma tale dovrebbe essere, secondo le voci di palazzo, il destino del premier e delle sue dimissioni. Tutto in freezer. Ad aspettare.
Con un “desco”, quello del Paese, che in attesa di “scongelamento” resta desolatamente vuoto.
Grande Ester ! ( spero marisamoles non si senta plagiata..)
Le tue parole del dopo voto sono emblematiche di una situazione tipicamente italiana . Con le dimissioni di un premier , di qualunque calibro sia , ci si guarda intorno e si teme il futuro. Ieri sera vedevo scorrere sullo schermo gli spettri del passato :quelli dovrebbero essere” letteralmente” congelati in modo che non nuociano ancora ; il presente non va, il passato fa paura , il futuro è un enigma: povera Italia di poeti , santi e navigatori : bei tempi che furono!!
Salutissimi
Poeti nascosti, santi disperati, navigatori dispersi. E tanti camaleontici politici… Questa l’Italia 2.0…
Un abbraccio, Es.
Gli italiani possono solo ringraziare se stessi di questa situazione…che fossero superficiali si sapeva, che fossero convinti che servisse la bacchetta magica pure, che adesso chi ha tanto urlato e insultato debba farsi carico di qualche soluzione è il minimo che ci possa capitare.
Che Dio ce la mandi buona….