Dantista di fama Vittorio Sermonti, per i suoi commenti e le sue letture del Sommo. Interpretando solo Dante e non gli altri personaggi, e senza sceneggiarlo: ” La mia voce deve compitare ciò che quel personaggio ricorda.”
Ci mancherà quel suo modo vocale di trasfondere il Poeta in chi lo ascoltava. Ma ci consegna, come altri, un vizio da coltivare, “Il vizio di leggere”, quel suo libro in cui, passeggiando tra le letture di una vita, ci confessa di una pratica condotta con “la perseveranza, con l’abnegazione, con l’inconfessabile voluttà” con cui si coltivano i vizi. Insegnandoci che tra Melville e Brodskij e Faulkner si possono inserire anche le Controindicazioni dei foglietti illustrativi di un Farmaco o l’Almanacco illustrato del calcio.
Trasformandoti cosi in un lettore “vizioso”. In possesso cioè del “meraviglioso”. Grazie Maestro.
Cara Es,
ho avuto modo di apprezzare l’edizione della Commedia curata dal Maestro , un’interpretazione originale , sottile ed accattivante che riesce a rendere Dante attuale e appetibile anche alle nuove generazioni .
A presto.