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Archive for 2 novembre 2016

Quali miracoli artistici possono nascere dallo iato tra voci poetiche alte.

Cento anni fa vedeva la luce “Antologia di Spoon River” del poeta americano Edgar Lee Masters. La prima traduzione italiana, nel 1943, fu ad opera di Fernanda Pivano che conobbe il libro da ragazza grazie a Cesare Pavese. La scrittrice definì quel libro come “un colpo di fulmine“: «L’aprii proprio alla metà, e trovai una poesia che finiva così: “mentre la baciavo con l’anima sulle labbra, l’anima d’improvviso mi fuggì”. Chissà perché questi versi mi mozzarono il fiato: è così difficile spiegare le reazioni degli adolescenti». Per quella traduzione però la Pivano finì in carcere: “Era superproibito quel libro in Italia. Parlava della pace, contro la guerra, contro il capitalismo, contro in generale tutta la carica del convenzionalismo.

Ma l’Antologia ebbe successo anche in Italia. E viene letta, tra gli altri, da un giovane Fabrizio De André che  nel 1971 rielabora alcuni testi e li musica nell’album “Non al denaro non all’amore né al cielo. Le note di copertina saranno di Fernanda Pivano:  «Fabrizio ha fatto un lavoro straordinario. Sia Masters che Fabrizio sono due grandi poeti, tutti e due pacifisti, tutti e due anarchici libertari, tutti e due evocatori di quelli che sono stati i nostri sogni. Poi Fabrizio sarà sempre attuale, è un poeta di una tale levatura che scavalca i secoli.»

La prima canzone, Dormono sulla collina, è anche l’introduzione di Masters alla sua “Antologia”.  Con i “dormienti” Elmer, Herman, Bert, Tom, Charley, Ella, Kate, Maggie, Edith, Lizzie, Jones a guardarci, raccontando dalla collina la loro storia. Nostra memoria.

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