Che spiazzante coincidenza quella che vede andarsene, nel giorno di assegnazione del Nobel per la letteratura, peraltro vinto da un altro poeta fuori dal canone come Bob Dylan, il giullare Premio Nobel Dario Fo.
Difficile credere che la sua parabola umana si sia conclusa. È quanto accade ai Grandi, quelli che pensi siano imbevuti di Eterno. E in realtà è proprio così. Dario Fo, grazie alla sua Arte, sta con noi. Incantandoci ancora.
Con il suo geniale grammelot, i suoi sberleffi pantagruelici, la sua satira fustigante, il suo “Mistero buffo”, la sua lucida capacità di denudare, con la risata, il Potere. Da giullare del popolo. Giullare da Nobel.
Grazie Ester. La sensazione che ho è davvero di dire: sarà morto ma io – come prima e più di prima – vorrò saperne di più sulle sue opere e sulla sua vita. Come quella volta che (quella che segue è un’informazione avuta da una sola fonte, quindi non verificata con tre fonti come si dovrebbe) Fo fu invitato da Olivetti e andò a Ivrea a mettere in scena “Gli arcangeli non giocano a flipper” https://it.wikipedia.org/wiki/Gli_arcangeli_non_giocano_a_flipper . Insomma oggi, sotto la pioggia, camminando come piace a me senza ombrello, con una cerata e stivali di cuoio impermeabile, sento che Dario Fo apprezzerebbe se io gli dedicassi: https://www.youtube.com/watch?v=D1ZYhVpdXbQ
Che ne dici di aggiungere “Blowin’ in the Wind”?
A presto, Es.
Car Es ed SD grazie per illa vostra testimonianza.
Poche parole , essenziali ed incisive le tue , Es, che racchiudono fiumi iperloquaci di un giullare del Novecento che ci ha regalato tanta leggerezza!
Mi ha colpito quanto rispose a Celentano che gli domandava se fosse credente:” Sono ateo , profondamente ateo , per questo sono religioso, mentre voi credenti potete permettervi di non essere religiosi” . In effetti religioso lo è stato, in quella corrispondenza d’amorosi sensi creata con Franca Rame dopo la sua dipartita, per esempio , e nel suo impegno a restituire dignità agli emarginati.