Haiti è in ginocchio. Ancora.
Dopo il catastrofico terremoto e le carestie endemiche, l’isola caraibica è di nuovo piegata. Questa volta dall’acqua senza fine dell’uragano Matthew. Che fa danni sugli Usa, ma strage ad Haiti. Travolgendo e distruggendo quasi tutto. Il che su questa terra è davvero poco, ma tanto in termini di vite umane. Più di novecento, portate via dalla furia delle acque.
La matrigna natura di leopardiana memoria? Primariamente, ma non solo. Perché l’uragano altrove danneggia strutture, qui semina morte. Come se anche la natura umana concorresse a dimenticarsi dei luoghi più poveri e impervi della Terra. Perché ad investire lì non c’è guadagno. Nella logica dell’ homo monetarius. Poco faber, per nulla sapiens.
Scenari apocalittici davanti agli occhi sempre più impotenti di un uomo schiacciato da forze immani che fanno percepire dovunque la nostra fragilità .
Quale il senso di tutto ciò?