Parole come shapulana e katogo in questi giorni a Torino sono “pane quotidiano”. Merito di “Terra Madre-Salone del Gusto”, la rassegna internazionale dedicata alla cultura del cibo.
Mercati, orti, presidi, prodotti, artigiani, storie, cucine. Ad invadere tutta la città, con settemila contadini, pastori, pescatori e cuochi provenienti da ogni latitudine. E una filosofia condivisa, quella di Slow Food, per cui “mangiare è un atto agricolo e produrre è un atto gastronomico”.
“Voler bene alla terra” il tema di questa edizione, per ricordare l’attenzione affettuosa che da umani dobbiamo al nostro pianeta. Risorsa di tutti. Da proteggere con cura da parte di ciascuno.