Persino le lettere tra loro stridono. “Strana e triste estate”. Con un effetto sonoro, e anche emotivo, di cacofonia. Che ha tenuto lontano la leggerezza insita per definizione nell’estate: “sole, cuore, amore” recitava una canzone. Rime baciate, giornate soleggiate.
E invece. Strana e triste questa estate. Con la vita a lottare a fatica. Rima baciata imperfetta.
Dacca, Puglia, Nizza, Monaco, Amatrice. Attentati, stragi, disastri. Uomo colpevole, uomo incurante.
In un tempo fluido e delirante.