” […] Or tutto intorno
Una ruina involve,
Dove tu siedi, o fior gentile, e quasi
I danni altrui commiserando, al cielo
Di dolcissimo odor mandi un profumo,
Che il deserto consola. A queste piagge
Venga colui che d’esaltar con lode
Il nostro stato ha in uso, e vegga quanto
E’ il gener nostro in cura
All’amante natura. E la possanza
Qui con giusta misura
Anco estimar potrà dell’uman seme,
Cui la dura nutrice, ov’ei men teme,
Con lieve moto in un momento annulla
In parte, e può con moti
Poco men lievi ancor subitamente
Annichilare in tutto.
Dipinte in queste rive
Son dell’umana gente
Le magnifiche sorti e progressive. […]
Da “La ginestra, o fiore del deserto” di Giacomo Leopardi
Sempre presente Giacomo a ricordarci la nostra fragilità.
Di nuovo gli eventi bloccano le parole .
Solo religioso silenzio.
A presto.
Ciao.
La Ginestra:ogni volta che la leggo mi vengono i brividi. Questa volta ancor di più. Grazie per aver riportato questo splendido passo.
Un abbraccio.
Vero, è tutta da brivido: noi umani come formiche a morire per un pomo caduto dall’alto, le antiche città a fare da “sgabello” alle nuove.
Un abbraccio, Es.