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Archive for 17 luglio 2016

Modalità: classica. L’esercito occupa strade e mezzi di comunicazione. Anche se il preavviso del golpe alle ambasciate è alquanto inconsueto.

Durata: anomala. Quattro ore convulse e veloci. Come tutto quanto accade nel tempo 2.0. Perciò dense di avvenimenti. O forse solo di voci sugli stessi. Pur con reali caduti sul campo.

Reazione del destituito Presidente pro-tempore: Non chiara. Alcuni lo davano in volo per i cieli di mezza Europa in cerca di asilo, mai concesso. Altri lo davano sempre presente in Istanbul. Nel frattempo Erdogan si rendeva evidente al “suo” popolo attraverso quei social da lui continuamente ostacolati. Una Nemesi al contrario. Perché il richiamo al popolo ha sortito l’effetto voluto.

A chi giova?: proprio ad Erdogan che ne esce più forte. Il golpe fallito gli permette di far fuori i suoi nemici interni, militari e magistrati in primis, puntando dritto alla repubblica presidenziale.

Sconfitti: coloro che pensavano di eliminare il “sultano” turco poco laico e ancor meno democratico. Nonostante sia giunto al potere attraverso elezioni del popolo.

Intanto l’Europa trema perché la Turchia ha un piede, non solo fisico, nel suo continente. E l’America? Rigetta sdegnata le accuse che le muove Erdogan, suo alleato Nato, di complicità passiva poiché ospita l’esiliato Gulen, per lui l’autentico tessitore del golpe.

Che dire poi del riavvicinamento Putin-Erdogan di poche settimane fa? Appare di una tempistica perfetta. Forse persino sospetta.

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