Liceo. Classe prima. Visione collettiva del docu-film “I bambini sanno” di Walter Veltroni.
Ricezione empatica, profonda, a tratti inaspettata. Così i quindicenni “sdraiati” di Michele Serra, quasi magicamente, rialzano la testa, ridestati forse da quei bambini che da poco sono stati loro. Sollecitati nei precordi da risposte impreviste, sguardi lungimiranti, sorrisi trasparenti. Insomma, apertura al mondo. Talvolta ingenua, talvolta saggia, talvolta critica. Spesso inusitata.
Alla parola “Fine” non tutto si conclude. Come spesso accade fuori dallo schermo. Comincia la decantazione. Nel modo in cui accade con il vino. Che ha bisogno di riposare per dare i migliori risultati.
Ed è al tema proposto intorno a quel film che il “vino” comincia a mostrare corpo e consistenza, rivelando intensità e aroma.
- “Leggendo il titolo di questo film, “I bambini sanno”, viene da domandarsi ma cosa sanno?” – Francesco
- “Si dice che un bambino insegni tre cose ad un adulto: ad essere sempre occupato con qualcosa, ad essere sempre contento senza motivo, e a pretendere sempre con ogni sua forza ciò che desidera.” – Lorenzo
- “E poi arriva l’adolescenza, un “minestrone” ricco di sostanze amare e dolci, quel “minestrone” che rimarrà nello stomaco per tutta la vita.” – Andrea
Meraviglioso il mondo dei bambini,ma anche misterioso,talvolta inquietante.
Cara Es, il tuo post arriva ad hoc in un momento in cui anch’io con la prima ho lavorato sul tema infanzia e adolescenza ,che ha rivelato quadri molto problematici e preoccupanti. L’analisi fatta dai ragazzi ha messo a fuoco la loro maturità e consapevolezza dei disagi che portano marchiati dentro.
Il più delle volte_ mi rendo conto_ i ragazzi sono cresciuti soli ,in stato di anaffettivita’ da parte dei genitori (plagiati dai compagni/e di turno)tanto che reputo “bambini ” proprio gli adult, ma privi di tutte le belle qualità infantili.
Molti ragazzi di oggi hanno tanto da insegnare a noi,perché precocemente maturati.
Ricordo la tua conferenza sull’adolescenza, anni or sono.
Ricordo la definizione “color cane che fugge”per indicare l’incertezza dei contorni dell’adolescenza
Spesso il colore dei ragazzi oggi è vivido e lascia tracce in noi educatori.
Ciao e grazie per queste chicche.