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Archive for 9 marzo 2016

Tiziano Vecellio "Caino uccide Abele" (1544) - Basilica di Santa Maria della Salute, Venezia

Tiziano Vecellio “Caino uccide Abele” (1544) – Basilica di Santa Maria della Salute, Venezia

Il Professor Umberto Eco avrebbe forse apprezzato questo calembour.

“Caino uccide Adele”, forse perché invidioso del successo della cantante inglese.

Ma il calembour è tale se riconosci il suo multiplo gioco. Se invece è inconsapevole perché di Caino, e dei suoi misfatti familiari, proprio non sospetti l’esistenza, allora cos’è? Non so, sospendo il giudizio. Però accade. Liceo, tema, titolo dettato, citazione sulla lettura: “Chi non legge a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito. Perché la lettura è un’immortalità all’indietro.

Il più sospirato “sob” scaturisce in me ripensando all’autore di tale aforisma.

Già, sei tu Professor Eco. Doppio sob. Avevi ragione a definire tale tempo con le incomprensibili parole del Pluto dantesco: “Pape Satàn, pape Satàn aleppe“.

E così sia.

Ps: Illogica per illogica, perché scegliere un tema di cui non conosco una parte, quando ne ho altri due a mia disposizione? Forse perché uno contemplava altri due personaggi, e non di soap, Ettore e Andromaca (chi sono costoro?), e l’altro il livello elementare e afasico del linguaggio giovanile. Già.

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