Ne “Il secondo diario minimo” Umberto Eco costruisce uno dei suoi divertissement, immaginando possibili risposte di filosofi, eroi, artisti et affini alla semplice domanda che poniamo incontrando qualcuno, “Come va?“.
Ecco alcune di queste, per ricordarlo nella sua arguzia e levità:
-Icaro: “Uno schianto”
-Ulisse: “Siamo a cavallo”
-Omero: “Me la vedo nera”
-Pitagora: “Tutto quadra”
-Socrate: “Non so”
-Noè: “Guardi che mare”
-Gesù: “Sopravvivo”
-Giuda: “Al bacio”
-Erasmo: “Bene da matti”
-Galileo: “Gira bene”
-Darwin: “Ci si adatta”
-Beethoven: “Non mi sento bene”
-Bellini: “Secondo la norma”
-Dracula: “Sono in vena”
-D’Annunzio: “Va che è un piacere”
-Pirandello: “Secondo chi?”
-Picasso: “Va a periodi”
-Agatha Christie: “Indovini”
-Alice: “Una meraviglia”
-Spielberg: “Bene, E.T.?”
Ps: Alla stessa domanda “Come va?“, forse il Professor Umberto Eco risponderebbe: “Va, va, va …“.
Può la terra non essergli lieve?
Troppo forte.
E che sia lieve soprattutto per lui la terra..
Iieri ho letto la lectio magistralis ” Tu, Lei ,la memoria e l’insulto”, testo che la dice lunga sull’importanza del linguaggio,anche di un “banale” pronome.
La lingua crea l’educazione o viceversa….
E che dire della parte relativa all’insulto? Un saggio geniale di linguistica.
A presto, Es.
Che mente .Che rimanga di lui un’eco lunghissima.