“Siamo tutti il grande amore di qualcuno” scrive Andrew Sean Greer nell’incipit del suo romanzo “Le confessioni di Max Tivoli“.
Mi è tornata in mente questa semplice ma audace affermazione vedendo l’ultimo film di Maïwenn Le Besco “Mon roi-Il mio re“.
Emmanuelle Bercot per questo ruolo, l’avvocatessa Tony innamorata e soccombente, ha vinto il Premio di Cannes come miglior attrice. E’ talmente brava nelle sue diverse sfumature che vedi le sue mutazioni nel tempo come se la conoscessi da sempre.
Vincent Cassel è vero che è affascinante quasi per definizione. Ma qui riesce a rendere il carisma del seduttivo e travolgente imprenditore Georgio nei particolari e nei comportamenti, quelli che fanno girare la testa a Tony. Facendole perdere l’equilibrio. Completamente. Fino a farsi male. In tutti i sensi.
Non è solo una storia che inchioda lo spettatore, ma un film che con abilità tecnica e narrativa si aggira intorno ad emozioni e sentimenti. Scardinandoli. Cioè, letteralmente, facendoli uscire dai loro cardini. Aprendo così nuove porte ai protagonisti. E forse anche a chi guarda.
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