Un nuovo tipo di narrazione è partito su Sky TG24, “Cronache di frontiera”, docu-serie in quattro puntate sulla periferia italiana. Ovvero religioni e tradizioni diverse poste a stretto contatto, raccontate senza filtri.
Zero domande, zero giornalisti, zero mediazioni. In presa diretta il mondo che si narra da sé.
Esperimento televisivo, o meglio filmico, alquanto interessante per la forza delle immagini e delle storie. E la riflessione personale che si impone proprio per l’assenza di una presa di posizione stabilita a priori.
Semplicemente “pedinare gli uomini con la macchina da presa“, come teorizzava il grande Cesare Zavattini. Gesto ormai divenuto, in un mondo che esonda ovunque parole e pregiudizi e slogan, parecchio difficile.