“Ma se dovessi proprio dire lo stile che preferisco, dirò che è quello dell’anatra, che senza sforzo apparente fila via tranquilla e impassibile sulla corrente del fiume, mentre sott’acqua le zampette palmate tumultuosamente e faticosamente si agitano: ma non si vedono“. – Raffaele La Capria, da “Lo stile dell’anatra”.
Ogni volta che vedo delle anatre scivolare con ancestrale grazia sull’acqua ripenso a questo passo di La Capria, e a quanto tutto ciò sia metafora della leggerezza, quella di scrittura, ma anche quella di stile e di vita.
Energica fatica nello zampettare, ma senza essere visti, dando sempre, di grazia, l’impressione appunto che il fare sia leggero.
Con un giocoso esito finale e pubblico del pensiero, pur dopo tanti sforzi solitari e tormentati e spesso infruttuosi.
E’ il sommerso che conta. In tutte le attivita’ i risultati mascherano spesso grandi sforzi che molti non comprendono.
Cara Es , complimenti per la leggerezza con cui hai creato questo bel collegamento tra l’arte dello scrivere e lo stile dell’anatra.
Oggi qui sotto pioggia intensa.Brusco calo della colonnina di mercurio