“Laudato si”, l’attesissima enciclica di Papa Francesco “sulla cura della casa comune”, ha visto da poco la luce gettando da subito ombre sull’operato umano. E non solo in merito alla scarsa cura della Terra da parte dell’uomo, ma anche riguardo all’eccessiva “cura” delle banche, pagata dai popoli.
Questa la parte non annunciata della “verde” enciclica papale. Perché se era atteso il richiamo all’attenzione per l’ambiente in un testo il cui titolo rimanda esplicitamente al Cantico delle creature, sorprendente è stata la sferzata francescana ad una parte del mondo, quella ricca e finanziaria, che sfrutta impietosamente l’altra, ultima e povera.
Terra ed esclusi posti quindi dal Papa sullo stesso piano, a chiedere aiuto per un nuovo modello di sviluppo, sostenibile ed integrale. Contro i potenti e il mercato che chiedono invece il sacrificio dei popoli per salvarsi sempre e comunque.
L’augurio è che il monito di Papa Francesco riesca almeno a scalfire qualche parete delle stanze del potere mondiale.
Ps: speriamo che il Pontefice abbia respirato buona terra in quel di Torino, durante il Suo viaggio per venerare la Sacra Sindone e ritrovare le Sue antiche radici.