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Archive for giugno 2015

Adolphe William Bouguereau "Egalité devant la mort" - 1848

Adolphe William Bouguereau “Egalité devant la mort” – 1848

Il giorno precedente l’attentato sulla spiaggia tunisina di Sousse ammiravo a Venezia nel Palazzo Ducale la visionaria attualità di questo quadro ottocentesco di William Bouguereau che, a soli 23 anni, annotava sul disegno preparatorio: “Uguaglianza. Nel momento in cui l’angelo della morte stenderà sopra di voi il suo lenzuolo funebre, la vostra vita non sarà servita a nulla se non siete stati capaci di compiere il bene sulla terra“.

E ancora una volta rifletto sul male e sulla sua persistenza.

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Edward Hopper "People in the sun" - 1940

Edward Hopper “People in the sun” – 1940

L’uomo medio dei tempi del Leopardi poteva interiorizzare ancora la natura e l’umanità nella loro purezza ideale oggettivamente contenuta in esse; l’uomo medio di oggi può interiorizzare una Seicento o un frigorifero, oppure un week-end a Ostia.”

Pier Paolo Pasolini, da “Scritti corsari”(1975).

Ps: riflessione non così distante, mutatis mutandis, dai recenti pensieri francescani…

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Carla Romani - "Laudato sii, mio Signore per nostra sorella madre terra"

Carla Romani – “Laudato sii, mio Signore per nostra sorella madre terra”

Laudato si”, l’attesissima enciclica di Papa Francesco “sulla cura della casa comune”, ha visto da poco la luce gettando da subito ombre sull’operato umano. E non solo in merito alla scarsa cura della Terra da parte dell’uomo, ma anche riguardo all’eccessiva “cura” delle banche, pagata dai popoli.

Questa la parte non annunciata della “verde” enciclica papale. Perché se era atteso il richiamo all’attenzione per l’ambiente in un testo il cui titolo rimanda esplicitamente al Cantico delle creature, sorprendente è stata la sferzata francescana ad una parte del mondo, quella ricca e finanziaria, che sfrutta impietosamente l’altra, ultima e povera.

Terra ed esclusi posti quindi dal Papa sullo stesso piano, a chiedere aiuto per un nuovo modello di sviluppo, sostenibile ed integrale. Contro i potenti e il mercato che chiedono invece il sacrificio dei popoli per salvarsi sempre e comunque.

L’augurio è che il monito di Papa Francesco riesca almeno a scalfire qualche parete delle stanze del potere mondiale.

Ps: speriamo che il Pontefice abbia respirato buona terra in quel di Torino, durante il Suo viaggio per venerare la Sacra Sindone e ritrovare le Sue antiche radici.

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estate in bottiglia

Oggi, che ci adattiamo a formati ridotti, mignon, condensati su tutto, conviene organizzarci anche per l’estate.

In bottiglia un suo estratto. Per cancellare nuvole e fatica. Facendo galleggiare schegge di sogni.

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Negli ultimi giorni assistiamo ad infinite discussioni architettoniche intorno alle migliori costruzioni possibili.

C’è chi dice (ancora?) che i muri vanno innalzati (ma non avevamo festeggiato la caduta di quello di Berlino?) per rendere più sicure le nostre vite (davvero?), e c’è chi sostiene (fortunatamente) che i ponti sono quelli che servono (non per nulla sono bombardati in guerra) per unire rive e salvare vite.

Ma sono gli scogli, costruzione di natura, ad avere in questi giorni il primo piano. Indegno e surreale. Coi gabbiani umani a chiedere diritto di rifugio. E gli uomini bestiali a negarlo.

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Jacques-Louis David "Napoleone attraversa le Alpi" - 1801

Jacques-Louis David “Napoleone attraversa le Alpi” – 1801

Duecento anni fa, proprio il 18 giugno del 1815, una delle più famose battaglie della storia, quella di Waterloo, che vide la sconfitta subita da Napoleone per parte degli eserciti britannico e prussiano. Da lì per lui si aprì la strada dell’esilio a Sant’Elena, nonché la fine della sua parabola di condottiero invincibile.

Ciò che fa riflettere è che il nome Waterloo susciti immediatamente, nell’associazione di parole, il termine “sconfitta”. Anche se la stessa fu subita, ovviamente, solo da una delle parti in campo.

Ma forse si sottolinea l’errore di valutazione da parte del grande stratega francese. Napoleone infatti era convinto di concludere vittoriosamente la giornata, e fin dal mattino sosteneva “Abbiamo novanta probabilità su cento“. Come andò a finire lo sappiamo. E ciò ci avverte di quanto un’esagerata sicumera sia rischiosa. Allora come ora.

Ai politicanti oggi in campo, “votre attention s’il vous plaît“.

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Saken Bektiyar - "A ship liberté egalité fraternité"

Saken Bektiyar – “A ship liberté egalité fraternité”

Alla frontiera di Ventimiglia, oltre all’evidente dramma umano dei migranti, si stanno logorando le maglie della diplomazia.

Il Trattato di Schengen, nonostante i dinieghi francesi, è stato evidentemente violato, vista la chiusura della frontiera da parte della Francia. L’Europa così sembra un’addormentata, neanche troppo bella.

E la Marianne? Où est la fraternité?

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Il tempo, che sembra trascorrere sempre troppo in fretta, in realtà è fermo sugli errori dell’umanità.

Nel 1971 Pier Paolo Pasolini girò nella capitale yemenita il documentario “Le Mura di Sana’a” e lo utilizzò per lanciare un appello all’Unesco al fine di salvare lo Yemen dalla sua distruzione. Appello che nel 1986 fece dichiarare Sana’a patrimonio dell’umanità.

Ma quel cortometraggio porta in sé la forza premonitrice che tanto caratterizzò l’intellettuale friulano. A quasi mezzo secolo di distanza infatti aerei da guerra della coalizione araba hanno bombardato la Città vecchia nell’intervento militare contro i ribelli sciiti Houthi. E così il patrimonio di tutti collassa, si sbriciola, è raso al suolo.

Diceva Pasolini, in un tempo passato e futuribile, che “vista l’impossibilità di far qualcosa per l’Italia, già antropologicamente sconfitta e distrutta dalla speculazione edilizia, non resta che l’utopia della salvezza almeno del terzo mondo“.

Oggi, neppure tanto.

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L’astronauta italiana Samantha Cristoforetti torna dal suo viaggio intorno alla Terra coperta di polvere di stelle e con un record mondiale in valigia: sarà la donna con la più lunga permanenza consecutiva nello spazio.

Complimenti a lei per la tenacia, la bravura, l’umiltà. E quel sorriso che sembra accennare ad una comprensione Alta e Altra dell’universo.

Bentornata tra noi terrestri, Samantha. Le stelle, da oggi in poi, ti stanno a guardare.

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scipione

A scuola ci hanno insegnato della clemenza di Scipione l’Africano. Eppure in questi giorni lo scopriamo avventarsi su tutti noi con un caldo torrido e sahariano.

Così, come ci ricorda il nostro inno di Mameli, tutta “l’Italia s’è desta, dell’elmo di Scipio s’è cinta la testa“…

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