Nastri di quotidianità, schegge di felicità e poi…
Tutto sottosopra. Spazzato via.
Uomo, ponte, tempio. Terrena fragilità.
29 aprile 2015 di espress451
Nastri di quotidianità, schegge di felicità e poi…
Tutto sottosopra. Spazzato via.
Uomo, ponte, tempio. Terrena fragilità.
purtroppo quella dell’Himalaya è la zona più geodinamica del mondo,e la più popolata.
Una catstrofe immane che ridimensiona la nostra presunzione e i nostri capricci. Il Tibet: la terra della serenità, della purezza, dell’essenziale, del poco. Quel poco sconvolto dalla Natura violenta.
Perchè questo scempio ?
Sempre più si pensa a Leopardi e al suo ” sterminator Vesevo”.
E si riflette anche sull’ Expo a due giorni dall’inaugurazione : il cibo al centro del mondo in un mondo in cui però in gran parte domina la fame e la povertà resa ancor più spaventosa dalle catastrofi naturali.
Illuminatemi!!
Siamo immersi nelle nostre piccolezze..e un bel giorno…qualcosa ci ricorda che non siamo eternit.
@ cristina
Proprio così…
A presto, Es.
@ sonia
Anche a me viene sempre in mente Leopardi e le sue formiche…
Un abbraccio, Es.
@ gilberto
Hai ragione…
A presto, Es.
Eppure…a volte… pensiamo di essere come Dio!
Un caro saluto
Nives