Il nuovo Museo Egizio di Torino è stupefacente. Soprattutto per l’allestimento scenografico. Firmato da un tre volte Premio Oscar quale Dante Ferretti.
Le “sue” luci” regalano la sensazione di essere su un set. Di un film storico o dell’Aida.
E per quanto il lavoro filologico sui reperti e architettonico sul restauro sia di sicuro valore, è l’ingresso nella “Galleria dei Re” a proiettarci, orologio a ritroso, nella Valle del Nilo. Attorniati e incantati da sguardi ieratici.
E per questo, ancora oggi, orologio in avanti, ermetici e ammaliatori.
Torino continua a stupirmi per la sua capacità e sensibilità artistico-culturale che ne fa davvero una città importante in conflitto con quelle quotidiane problematiche socio-economiche che la dequalificano .
Dal tuo scritto emerge la grande Torino.
Davvero invitante la tua descrizione , cara Es :percorso da vivere realmente