Sono tre anni che siamo senza Lucio Dalla. Ma oggi, nel giorno della sua nascita, 4 marzo, esce “Senza Lucio“, il documentario che lo ricorda insieme alle sue passioni: l’amore per il Sud d’Italia e per il cinema, il suo rapporto con la musica, i luoghi in cui ha vissuto, da Bologna alla Puglia di Manfredonia e delle Isole Tremiti, fino alla Sicilia dell’Etna e di Milo.
Il racconto del cantautore bolognese si dipana attraverso gli occhi di Marco Alemanno, che ha vissuto al suo fianco negli ultimi dieci anni, e le voci di chi l’ha conosciuto e ha collaborato con lui, da Charles Aznavour a John Turturro, dai fratelli Taviani a Isabella Rossellini, da Renzo Arbore a Toni Servillo, solo per citarne alcuni.
Non ci sono, però, le sue canzoni. «Perché – spiega il regista Mario Sesti, a cui Dalla era legato da un’amicizia decennale nel segno della comune passione per il cinema – volevo evocare un’assenza, un rammarico. E poi tutti noi abbiamo una playlist del cuore delle sue canzoni, e mi piacerebbe che dopo aver visto “Senza Lucio” si venisse colti dalla voglia di riascoltarlo».
Resta l’assenza. Pur con le sue note a veleggiare nell’aria.
bah! si provi senza canzoni.Tentar non nuoce
Certo resta l’assenza ma – come diceva il caro Lucio- “la morte è solo l’inizio del secondo tempo ” e spero proprio sia per lui un buon tempo !
Brava, hai fatto bene a ricordare queste parole di Lucio.
A presto, Es.