Era l’ultimo dei grandi editori solitari.
Pubblicò “Ragazzi di vita” di Pier Paolo Pasolini e “Quer pasticciaccio brutto di via Merulana” di Carlo Emilio Gadda, ma anche Mario Soldati e Paolo Volponi. Ha scoperto Ferdinando Camon e ha pubblicato, nella collana verde di Poesia, autori come Mario Luzi, Giorgio Caproni e Attilio Bertolucci. E le Garzantine occhieggiano da molte delle nostre librerie.
Livio Garzanti ha avuto intuito e amore per il suo lavoro. O meglio, mestiere. Quello dell’editore artigiano. Sempre più lontano.