Carlo Freccero, autentico esperto di comunicazione, a proposito dell’attentato a “Charlie Hebdo”, ha tentato una riflessione su due diversi fondamenti di vita, la religione per i musulmani, la libertà per noi occidentali.
Due modi diversi di pensare e impostare la propria vita, modi che da qualche decennio sono geograficamente più vicini. Ma perché la convivenza tra libertà e religione appare tanto ardua?
Per noi occidentali la religione resta un fatto privato che solitamente non ammanta in modo evidente la vita pubblica. Per i musulmani i precetti islamici sono la vita stessa, in toto. Anche se curiosamente quei precetti (Dio/ preghiere/ elemosina/ digiuno/ pellegrinaggio) sono anche quelli a cui si ispirano i cristiani.
Per non dimenticare poi la terza religione in campo, l’ebraismo, i cui fedeli continuano ad essere perseguitati. Che le sinagoghe di Parigi, dopo i fatti di sangue, siano state chiuse nel giorno di shabbat, fa meditare, perché non accadeva dal dopoguerra. Ovvero da quel tempo in cui la libertà era violata. A volte anche in nome della religione. Una religione-superstizione come la definiva Lucrezio, lontana anni luce da metafisica, anima e animus, spiritualità. E dalle domande di sempre sul nostro essere qui, su questo “atomo opaco“. Da condividere di necessità, domande e atomo, con gli altri.
Ho tanta voglia di Voltaire.
Un Voltaire molto citato in questi giorni, proprio per confermare quanto bisogna ancora fare per la libertà . Noi Occidentali ci siamo adagiati un po’ troppo in questi ultimi anni. Invece non bisogna illudersi che le libertà conquistate siano eterne , bisogna combattere per riconquistarle ogni giorno, impedendo spinte xenofobe e divisioni aberranti tra musulmani buoni e cattivi.
Le tre grandi religioni monoteistiche sono accomunate dal rifiuto della violenza , per cui è facile affermare che il terrorismo dipende da una manipolazione della religione, asservita alle esigenze dell’uomo. Infatti il terrorista che dice di combattere in nome di Dio crea una falsa religione, in quantolL’uomo, come creatura, non può operare in nome di Dio, semai il contrario. Tutto dipende infatti da falsa “religio”, alla Lucrezio, appunto.
Ciao Es, buon fine settimana , ho apprezzato molto la tua analisi.
certo ! basta che sia anche libertà religiosa.