Gli italiani di buona volontà indossano sempre più gli stivali.
Per spalare il fango tracimante da un terreno che ormai urla nient’altro se non vendetta dopo decenni in cui ha sentito estirpare dalla propria “pelle” quegli alberi le cui radici lo drenano e lo trattengono.
Dei fiumi, poi, che esondano non tanto per la nuova quantità d’acqua che scende dal cielo (pensavamo che l’effetto serra fosse semplicemente un curioso e nuovo modo di dire…) quanto per avere gli alvei occupati da tutto eccetto che da se stessi, si è già detto alquanto.
Che sia solo un caso che la forma del nostro Paese sia uno Stivale?
Quanta saggezza in questo scritto! E quanto dolore lo vela,Non è tardi per rimediare ! Coraggio,fratelli ! Dant vulnera formam, ,che le ferite servano a forgiare il nostro carattere,ha scritto l’Arcangelo della Pescara.
Geniale intuizione…segue quadro! Un abbraccio, Ester
@ carla viparelli
Bello ritrovarti! Di ritorno da qualcuna delle tue meritate mostre?
Un abbraccio, Es.
@ marisamoles
Vedo, cara Marisa, che sei “uscita” per qualche passo, anche se solo virtuale…
A presto, Es.
Acuta osservazione, cara Ester!
Buona settimana.
Un abbraccio.
Un destino che si sta compiendo, Gli italiani esternano nei propri stivali u n grande desiderio di protezione, di cui siamo sempre più carenti, in quanto sempre più esposti agli attacchi di una Natura maltrattata
Forse non è un caso che l’Italia abbia la forma dello stivale, in quanto” nomina sunt consequentia rerum”.
Intanto altri temporali al Nord minacciano gli uomini con gli stivali.
Buona giornata, comunque.