Nella “modernità liquida”, come ci ha insegnato il sociologo Zygmunt Bauman, tutto perde consistenza.
E se si sciogliesse anche il tempo, lasciandoci liberi dalle sue incatenate lancette?
Saremmo davvero capaci di sostenere la completa libertà temporale?
Lo intuì il grande Salvador Dalì, sapendo che un tale gioco è meglio resti surreale.
Mentre sono le tracce mnestiche, nel loro persistere, a renderci orologi di noi stessi.
Mi piace il concetto di Dalì e , soprattutto in questo periodo, lo sento vicino: desidero vivere un tempo liquido , immersa in un contesto diverso dal reale.
Ma se non calcolassimo il tempo secondo le misure convenzionali, come potremmo ricordarci del compleanno degli amici?
Augurissimi di vero cuore e grazie per tenerci quotidianamente svegli!!
Sonia
Grazie di cuore! E’ vero che le convenzioni in alcuni casi sono indispensabili…
Un abbraccio, Es.
Ecco, vedi, il 15 è passato e io me ne sono scordata. Non voglio giustificarmi, ci mancherebbe, ma da quando abbiamo il registro elettronico e non c’è più quello cartaceo sulla cattedra, con bene in vista l’intera settimana, ho perso la cognizione del tempo. 😦
Auguri in ritardo, carissima Ester. E perdonami.
Un abbraccio.
a porposito del tempo… ieri ho visto al cinema un film Lucy, e parla prorpio di questa cosa. Ti aspetto da me, c’è una piccola iniziativa che potrebbe interessarti.
Ho provato a lasciarti il commento al tuo blog ma non è stato possibile. Quindi ti scrivo qui la mia scelta.
“Ti GUARDAI CON INFINITO SILENZIO, TUTTAVIA…”
Mi piace giocare con le parole. Mi piace il nome del tuo blog.
A presto, Es.