Nella “modernità liquida”, come ci ha insegnato il sociologo Zygmunt Bauman, tutto perde consistenza.
E se si sciogliesse anche il tempo, lasciandoci liberi dalle sue incatenate lancette?
Saremmo davvero capaci di sostenere la completa libertà temporale?
Lo intuì il grande Salvador Dalì, sapendo che un tale gioco è meglio resti surreale.
Mentre sono le tracce mnestiche, nel loro persistere, a renderci orologi di noi stessi.