Oggi, 12 ottobre, è la giornata del FAI, il Fondo Ambiente Italiano, che tutela e valorizza l’arte, la natura e il paesaggio italiano.
Quel paesaggio italiano piegato e piagato da innumerevoli ferite.
Ultima, ma temo non ultima, quella che vede Genova ancora una volta coperta di fango. Colpevole non la pioggia ma l’incuria, la miopia, la lentezza della macchina burocratica che, anche quando le risorse economiche sussistono, le blocca come il cemento per i fiumi o le fa defluire altrove come certe acque interrate.
E così, ancora una volta, gli “angeli del fango” a spalare, parte sana di un Paese stremato. Con un paesaggio che ovunque, dalla terra dei fuochi in Campania alle colline smantellate in ogni dove, dai fiumi interrati di Genova al muto e afflitto centro storico de L’Aquila, grida aiuto. Ma con la voce sempre più soffocata dal rumore inutile del Potere Parolaio.
Cara Es,
questa volta la natura davvero non è colpevole. Immagini da brivido che immobilizzano noi spettatori inerti di una tragedia annunciata dall’incuria di sempre , metafora di un Paese invischiato .Ma da quella fanghiglia sale l’unica certezza del futuro: la bella gioventù ,quella che forse riuscirà a tirarci fuori dal fango. Senza questa certezza non potrei continuare a vivere in Italia.