Ho sempre trovato piacevole George Clooney. Sarà che è uomo di indubbio fascino oltre che di maschia ma elegante bellezza. Sarà il suo sorriso piacione e sornione che sembra togliere la patina del dramma ad ogni evento, persino quando si aggirava tra le corsie ospedaliere di “E.R. – Medici in prima linea”. Sarà soprattutto il suo impegno continuo nel campo dei diritti umani. Insomma Clooney mi è sempre piaciuto, pur essendo del “partito” pro Brad Pitt (curiosamente il grande assente dalla laguna).
Eppure nei giorni (ora si usa il plurale…) del suo matrimonio con l’avvocato Amal Alamuddin ho rivisto le mie simpatie in suo favore. E non per gelosia.
Se forte è il suo amore per la privacy, al punto da blindare ogni suo passaggio (sull’acqua è stato più difficile) e oscurare ogni finestra dei Palazzi veneziani (tra cui un hotel a sette stelle, numero riservato finora solo agli Emirati Arabi) che hanno ospitato lui e la consorte e gli ospiti, perché non pensare ad una location più riservata, pur mantenendo i suoi standard di richiesta? Ci sono atolli, montagne, deserti sparsi per il globo che in quanto a privacy sono solo rintracciabili dalle sonde orbitanti intorno alla Terra.
A meno che il tappeto rosso sia davvero quello che mai deve mancare in una festa che si rispetti. E allora quale migliore red carpet del Canal Grande a Venezia, provando così l’ebbrezza di recitare la parte di Doge Futuribile?
Una privacy riservata ma non la solitudine degli eremiti,credo ami il nostro simpaticone.
Cara Ester, condivido le tue riflessioni, ma se la scelta della location l’avesse desiderata e richiesta la sposa? Un galantuomo non avrebbe mai potuto rifiutare, avrebbe solo cercato di proteggersi alla meglio, trovandosi messo con le spalle al muro….😉
Ciao, un abbraccio
Raf
Ps ti seguo sempre, anche se commento poco
Cara Ester,
mi hai preceduta. Anch’io ho fatto le tue stesse riflessioni e volevo farne un post. Su una cosa siamo diverse (strano ma vero!): a me Clooney non è mai piaciuto e invece, in questa circostanza, pur tra l’esibizionismo ostentato sul blue carpet (il Canal Grande), mi è sembrato quanto mai elegante e bello. Lei, al contrario, mi ha dato l’impressione di essere un manichino (anche per l’eccessiva magrezza!) esposto in una vetrina che per tre giorni è stata allestita di continuo con abiti nuovi.
Quanto alla privacy, se consideriamo che il sindaco di Laglio, dove lui ha la famosa villa Oleandra, ha emesso un’ordinanza in cui si intimano i curiosi a stare alla larga dalle mura che la circondano, non capisco proprio la scelta di una location che è una tra le più visitate al mondo.
Di una cosa sono proprio contenta: che non abbia sposato la Canalis che qualche settimana fa è convolata a nozze con un chirurgo americano. E comunque, mi duole ammetterlo, Elisabetta era molto più bella (vestita da sposa, intendo) dell’algida Amal. Che poi, se vogliamo, essendo originaria di una terra calda, questa caratteristica stona persino con il suo colorito.
Un abbraccio.
Ha deluso parecchio anche me questa promozionecoppiadell’anno. Sembra tutto uno spot, in effetti.
– Puntate i riflettori su di me, prego. Che tra non molto mi candiderò in politica e ho bisogno di dimostrare quanto è bello il mio sorriso- Mah!!
@ primaepoi
Hai ragione, cara Lucia! Pare che l’autentico motivo di tanta e tale vetrina veneziana sia la sua prossima discesa in campo politico. E pare che punti molto in alto…
A presto, Es.
@ Raffaele
Che bello ritrovarti Raffaele! Anche se sometimes, anche se per poche parole…
Ti spero bene e ti abbraccio, Es.
@ marisamoles
Cara Marisa, e così il bel George ha ammaliato anche te… Io invece trovo che Amal abbia autentico fascino a differenza della bella Eli. Ottimo il tuo “blue carpet” veneziano…
Un abbraccio, Es.
Ma questo voler nascondersi, non è piuttosto un voler apparire ancora di più ? visto che persino Porta a Porta ha dedicato una puntata proprio al fascinoso George, che tra l’altro fa vendere molto Nespresso.