Questa è l’immagine dell’autunno per me.
Colori tinta natura, sfumato e terre di creta.
Un bosco magico. E la presenza regale dei cervi. Passo elegante e sguardo illuminato.
Col silenzio spezzato solo dal crepitare delle foglie che si sbriciolano al loro passaggio.
i palchi sono ben sviluppati e i cervi in pieno vigore.A metà ottobre il bosco risuonerà di scontri di corna e di bramiti,La lotta per le femmine sarà senza quartiere e senza sosta…
Così cantano i poeti giapponesi:
Il bramito del cervo
è così forte nella solitudine
dei monti che l’eco
gli risponde come una damma. (Yakamochi )
**
Profondo nella montagna,
che calpesta foglie di acero .rosso
odo nel dolore d’autunno
bramire il cervo. (il prete Sarumaru )
***
Il cervo sulla montagna di pini
dove le foglie non stanno cadendo
avverte avanzare l’autunno
solo dal suono
della sua stessa voce. (Onakatomi No Yoshiunobu )
****
Nel villaggio sul monte
il vento stormisce le foglie.
Oltre il confine dei sogni,profondo
nella notte un bramire di cervi. (Minamoto No Morotada )
Da studente mi attraeva il giapponese ( e un po’ l’egiziano antico geroglifico).Così queste le provai a tradurre e tradire io.
Apprezzo molto la traduzione/tradimento…
A presto, Es.
Molto bello! L’autunno è una bella stagione anche per me. I cervi, in tutta sincerità, mi incutono un po’ di timore…
Intanto auguri per un autunno sereno.
Questo quadretto ,cornice del tuo scritto ,apre un’oasi nel traffico di tutti i giorni, regalando uno scorcio sfumato di un sottobosco a me gradito, che evoca passi lenti tra le foglie ingiallite , ricci che regalano generosi le loro castagne, sprazzi di luce fioca tra le chiome che stingono.
Mi domando quando sarà veramente cosi’ per me l’autunno , che vorrei vivere però nell’estate della vita.
Grazie per il bel momento.
Spero di vederti in autunno. Ciao.
Sonia.
Bello, caro Gilberto, quel “dolore d’autunno”!
Buone letture poetiche.