Che settimana per la scrittura… Le lettere a volare in confusione…
Giorgio Faletti è stato definito eclettico, per quel suo continuo misurarsi in campi sempre diversi, comicità, musica, scrittura. Eppure sono le parole quelle che hanno tessuto la sua tela artistica. Azzurra come i suoi occhi, malinconica come il suo sguardo, profonda come il suo essere.
Il suo talento lo si è cominciato a percepire con quella canzone – non canzone che raccontava con realistica emozione della fatica delle forze dell’ordine dopo le stragi di mafia del 1992. E’ diventato in seguito evidente e planetario con la scrittura del thriller Io uccido, un perfetto meccanismo di giallo. Con un risultato di vendite tale da suscitare l’arricciarsi del naso di certa intellighenzia. Lui pubblicamente nicchiava ma poi procedeva, con quella determinazione di chi sa di dover compiere il suo viaggio. Dentro “un evidente destino”.
Lo confesso ,con vergogna come una vergine,ormai anziana:non ho mai avuto notizia di questo Giorgio Faletti.Eppure sono,letterato,poeta,uomo di scienze fisiche,biologiche ed umane.Sportivo .Frequento assiduamente ed attivamente il web….Fate di me quello che volete.Ma sono pezzo raro,anzi rarissimo.Ho saputo di lui solo alla morte.Ed ancora non ne so niente.Se il destino così ha voluto.Forse è meglio che così rimanga.
un grande. In Italia è presente il “retropensiero” secondo cui puoi fare bene una sola cosa…cabarettista, autore, paroliere, scrittore, eccellere in tutto non è possibile… Beh, Faletti ha dimostrato il contrario. Mi mancherai. Ciao.
…e dimenticavo la pittura.
Siamo ogni giorno più poveri di talenti che continueranno a creare in un’altra dimensione. Ma è molto triste. Anche il cielo fa cadere le sue lacrime .