Curioso il fil rouge che quest’anno lega tra loro i titoli dei cinque finalisti del Premio Strega:
Non dirmi che hai paura (Feltrinelli) di Giuseppe Catozzella;
Il padre infedele (Bompiani) di Antonio Scurati;
Il desiderio di essere come tutti (Einaudi) di Francesco Piccolo;
La vita in tempo di pace (Ponte alle Grazie) di Francesco Pecoraro;
Lisario o il piacere infinito delle donne (Mondadori) di Antonella Cilento.
Infedeltà, pace, desiderio, paura, piacere. Queste le parole chiave dei libri finalisti alla sessantottesima edizione. Quasi che i sentimenti, in tempi di crisi economica, possano prendere il sopravvento riconducendoci alle origini della specie.
E sugli altri vince Il desiderio di essere come tutti, che è poi il racconto di un’epoca, e “quella in cui si vive – non si respinge, si può soltanto accoglierla“. Forse un vademecum per un tempo storico in cui la navigazione avviene solo più a vista, con le colonne d’Ercole in continuo movimento.
Ps: che tristezza vedere il Premio senza lo sguardo attento e guizzante della poetessa Maria Luisa Spaziani…
work in progress or…in regress?