Ci sono oggetti che nell’uso scorretto acquistano valore proverbiale.
Il caschetto antinfortunistico da cantiere, come tutti gli strumenti del mestiere, va indossato da chi ne deve fare serio e necessario uso per lavoro.
Pare ormai evidente che, a chi lo indossa per farsi bello, dal Presidente operaio ad assessori/onorevoli et affini, tanto bene non porti, viste le vicende giudiziarie che annuncia ai portatori dello stesso.
O meglio. Non confondiamo causa con effetto. Non è il caschetto indossato ad essere conseguenza dell’avviso di garanzia, ma lo stesso sembra essere ormai garanzia di tegole che stanno cadendo sulla testa dell’improvvisato “addetto ai lavori”. Che spesso è addetto al mal tolto.
Come se l’oggetto in questione, qui il caschetto, si fosse stancato di essere lustro per chi deve farsi vedere invece di essere ricordato quale utile protezione per chi deve realmente lavorare. Quasi sempre senza farsi vedere. E senza mettere le mani in tasca agli altri.
Questo caschetto dovrebbe essere usato appropriatamente sul posto di lavoro secondo le direttive della legge che ne obbliga l’uso ai lavoratori.Neppure il Papa o altra personalità dovrebbe indossarlo.Punto e basta.
Ormai sono convinta che l’ Italia non è tracollata proprio grazie a tanti caschetti usati da chi veramente lavora e paga: paga le tasse e paga lo scotto della disonestà di tanti caschetti lustri ,”addetti al mal tolto” come confermano le ultime news sul “piccolo Mose ” comasco (fiumi di denaro in tasca a politici e funzionari….) E chissà quali altri scandali devono emergere ancora dagli abissi nostrani..