«Abbiamo solo ventuno lettere, ha detto il maestro. Con quelle dovremo fare tutto: ridere, piangere, consolare, amare, contraddirci. Dire quando siamo felici, non far capire quando non lo siamo piú, ingoiare una parola che potrebbe ferire, tenercene una tra le mani come una cosa fragilissima e preziosa»
Da “La vita non è in ordine alfabetico” di Andrea Bajani
Già. Forse sarebbe meglio se lo fosse, anche se un po’ monotona almeno sarebbe rassicurante….
In poche lettere, strumenti meravigliosi della mente umana, possediamo il mondo e tutto il creato. Possiamo conoscerlo, amarlo ma anche distruggerlo.
Il vero potere è la parola.
Ciao.
Un po’ quello che diceva il pianista di Baricco, Novecento: i tasti del pianoforte sono un numero limitato, ma quello che puoi fare con loro è infinito.